Nuova Riveduta:

1Corinzi 10:27

Se qualcuno dei non credenti v'invita, e voi volete andarci, mangiate di tutto quello che vi è posto davanti, senza fare inchieste per motivo di coscienza.

C.E.I.:

1Corinzi 10:27

Se qualcuno non credente vi invita e volete andare, mangiate tutto quello che vi viene posto davanti, senza fare questioni per motivo di coscienza.

Nuova Diodati:

1Corinzi 10:27

Se qualche non credente vi invita e volete andarvi, mangiate di tutto ciò che vi è posto davanti senza fare alcuna domanda per motivo di coscienza.

Riveduta 2020:

1Corinzi 10:27

Se qualcuno dei non credenti vi invita e voi volete andarci, mangiate di tutto quello che vi è posto davanti, senza fare inchieste per motivo di coscienza.

La Parola è Vita:

1Corinzi 10:27

Se qualcuno che non è credente vi invita a pranzo, e vi fa piacere accettare, andateci pure. Mangiate tutto ciò che vi verrà servito, senza sollevare questioni di coscienza.

La Parola è Vita
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Riveduta:

1Corinzi 10:27

Se qualcuno de' non credenti v'invita, e voi volete andarci, mangiate di tutto quello che vi è posto davanti, senza fare inchieste per motivo di coscienza.

Ricciotti:

1Corinzi 10:27

E se v'invita qualcuno degli infedeli, e volete andarci, mangiate tutto quel che vi è apposto, senza indagare rispetto alla coscienza.

Tintori:

1Corinzi 10:27

Se uno degli infedeli v'invita e vi piace d'andare, mangiate di tutto quello che vi è posto davanti, senz'altro cercare per riguardo alla coscienza.

Martini:

1Corinzi 10:27

Che se alcuno degli infedeli vi invita a cena, e vi piace di andare: mangiate di tutto quello, che vi è posto davanti, senza cercar altro per riguardo della coscienza.

Diodati:

1Corinzi 10:27

E se alcuno degl'infedeli vi chiama, e volete andarvi, mangiate di tutto ciò che vi è posto davanti, senza farne scrupolo alcuno per la coscienza.

Commentario abbreviato:

1Corinzi 10:27

23 Versetti 23-33

C'erano casi in cui i cristiani potevano mangiare ciò che era stato offerto agli idoli, senza commettere peccato. Ad esempio, quando la carne veniva venduta al mercato come cibo comune, per il sacerdote a cui era stata data. Ma un cristiano non deve limitarsi a considerare ciò che è lecito, bensì ciò che è opportuno, e per edificare gli altri. Il cristianesimo non proibisce affatto i comuni uffici di cortesia, né permette un comportamento scortese nei confronti di chiunque, per quanto possa differire da noi nei sentimenti o nelle pratiche religiose. Ma questo non va inteso come feste religiose, partecipazione al culto idolatrico. Secondo questo consiglio dell'apostolo, i cristiani devono fare attenzione a non usare la loro libertà a danno degli altri o a loro stesso discredito. Nel mangiare e nel bere, e in tutto ciò che facciamo, dobbiamo mirare alla gloria di Dio, a compiacerlo e onorarlo. Questo è il grande fine di tutta la religione e ci indirizza laddove mancano regole esplicite. Uno spirito santo, pacifico e benevolo disarma i più grandi nemici.

Riferimenti incrociati:

1Corinzi 10:27

1Co 5:9-11; Lu 5:29,30; 15:23; 19:7
Lu 10:7
1Co 10:25; 2Co 1:13; 4:2; 5:11

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